Studio d'Arte Grafica e Fotografica   Domenico Chiodo                                                             

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Benvenuto nel sito di Domenico Chiodo, artista della fotografia e del disegno

05-04-07

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Un cielo frammentato di nubi, soffuso di luce lunare, copre la città addormentata. Sembra darci, nel suo continuo variare, il senso di una realtà misteriosa in un eterno fluire. Rieti in un alternarsi di luci e ombre, ha nel Campanile della Cattedrale un punto di riferimento luminoso intorno al quale si ammassano case e palazzi. Dalle colline circostanti miriadi di luci fanno corona a completare tale fantasmagoria luminosa.

 

 

 

GENNAIO

Una  visione rara e suggestiva di S. Antonio al Monte.  L’eremo  biancheggia nella  luce  lunare, nel cielo si stendono striature d’azzurro,  i  cipressi protendono verso l’alto le cime silenziose.

 

 

 

Un insolito aspetto della Chiesa di S. Francesco a Rieti. I tetti imbiancati dalla neve, il cielo vago e sfumato, gli alberi appena delineati conferiscono all’immagine una leggerezza di cielo.

 

 

FEBBRAIO

La  suggestiva  Chiesa di S. Francesco sul Terminillo, con  il  campanile  a cuspide,  con  la facciata in pietra, con il tetto in cemento  colorato.  Il  grandioso mosaico dell’abside, rappresentante una nebulosa in espansione, ne accresce il fascino misterioso.

La fontana farnese ricorda che, dalla meta del Cinquecento al 1731, Leonessa fece  parte  di  uno stato farnese, sotto Margherita  d’Austria  ed  Ottavio Farnese.  Nello sfondo il campanile della Chiesa di S. Agostino,  una  delle numerose chiese cittadine, in uno sprazzo di luce improvvisa e fuggevole.

 

 

MARZO

Interno della Chiesa di S. Maria di Vescovio, cattedrale dei Sabini, ampliata agli inizi del 1200. E’ a una sola navata, nella parte centrale  dell’abside e il seggio vescovile. I dipinti sono attribuiti a Pietro Cavallini, il che sottolinea quanto importante fosse Vescovio, centro religioso e culturale per tutti i Sabini.

La  Chiesa di S. Vittoria a Monteleone Sabina. Costruita ai primi del  1100, fu consacrata dal Vescovo di Rieti Dodone. Il corpo della Santa, martirizzata sotto l’imperatore Decio, non e nella chiesa. Fu traslato a Bagnoregio  a causa delle scorribande saracene in Sabina.

 

 

APRILE

Veduta  della  Chiesa, dedicata a S. Filippa Mareri,  nell’ampia  piazza  di Borgo S. Pietro. La Santa sembra proteggere ancora i luoghi sui quali riverso la carità e l’amore del suo cuore.

La Cappella di S. Filippa Mareri a Borgo S. Pietro, con l’urna che racchiude  il  corpo della Santa. Fu costruita con i conci, ornata con  gli  affreschi, pavimentata  con  i mattoni della cappella del vecchio  monastero,  sommerso dalle acque del lago. Nella penombra del luogo l’animo avverte una  emozione profonda, il cuore si muove ad una preghiera sincera.

 

 

MAGGIO

Dopo l’ultima curva della strada che sale alla Foresta, improvviso appare il santuario  nella  sottostante  valletta, quasi pudico  di  apparire.  “Locus amoenus ad quiscendum” gradito al Santo di Assisi che vi godette momenti  di meditazione e di pace.

Fra  il  sibilo del vento e lo stridio del nibbio si ripercorrono  a  Poggio Bustone gli itinerari francescani. E’ la terra dove Francesco scelse  Filippo,  uno dei primi compagni, dove ebbe da Dio la certezza che gli  sarebbero stati  rimessi i peccati, donde invio i primi compagni a svolgere nel  mondo la loro missione di bene. Nel convento disadorno si percepisce il vero senso della povertà francescana.

 

 

GIUGNO

A lato della Cattedrale di Rieti, consacrata nel 1225, Francesco benedice la città, cui, nelle sue visite, aveva partecipato il carisma della sua povertà e della sua fede. La statua e opera dell’artista Giordano Nicoletti, inaugurata nel 1926 con grande concorso di popolo.

Il Santuario della Madonna delle Grotte sorge nel luogo dove una  pastorella trovo  una  immagine  della Madonna col Bambino (1601). Vi  si  celebra  una solenne processione. L’altare posto sulla roccia viva, il pavimento  scabro, le  capriate costituite con tronchi degli alberi dei boschi della  montagna, suscitano devozione e stupore.

 

 

LUGLIO

Incastonata  nella viva roccia della montagna, la chiesetta di S. Cataldo  a Cottanello, nella sua solitudine, saluta il viandante frettoloso e  distratto. Il santo vescovo di Taranto vi ritirava per sentire nel silenzio la voce di Dio e per tenersi lontano dalle vanita del mondo.

Il Monastero dei S.S. Quirico e Giuditta nella valle del Velino.  Incendiato dai  normanni, fu ricostruito dall’abate Sinibaldo. Ospito dapprima i  Benedettini  poi  i  Premostratensi. Quest’ultimi introdussero  la  tecnica  dei terrazzamenti, ancor oggi visibili.

 

 

AGOSTO

Nella  Chiesa di S. Giuseppe da Leonessa si conserva in un  reliquiario  del sec.  XV di scuola fiorentina il cuore del Santo; vi si ammirano pure  sotto vetro i resti della sua casa. La chiesa e particolarmente cara al cuore  dei leonessani.

Fonte Colombo prede il nome dalla fonte delle colombe, piccola sorgente  che  sgorga  ai piedi del monte. Il Santo di Assisi vi ebbe  l’ispirazione  della Regola e vi fu operato agli occhi. Vi dimorarono pure fra Bonizio da Bologna e fra Leone d’assisi. Il luogo prende l’animo per i silenzi sospesi e per la natura selvaggia.

 

 

SETTEMBRE

Santa  Maria  Extra Moenia in Antrodoco con il suo  campanile  austero  che,  nella diversità dei materiali di costruzione, acquista particolare  singolarità  e vivezza e sembra salutare silenziosamente i passanti della  rumorosa Salaria.

L’ampio Chiostro dell’Abbazia di S. Pastore, le sue imponenti strutture,  la molteplicità  degli ambienti danno un’idea di quanto importante  fosse  quel centro di vita cistercense. Nel Cinquecento il Cardinale Spinola,  commendatario dell’Abbazia, le fece conferire l’aspetto di sede principesca.

 

 

OTTOBRE

La  Chiesa  Basilica dell’Abbazia di Farfa, a tre navate,  con  colonne  in granito,  con  abside  pentagonale, con affreschi di grande  pregio,  ha  un aspetto  austero e imponente. Il soffitto a cassettoni dorati,  dipinti  nei fondi da un azzurro cupo, fu fatto costruire nel 1494, dal Cardinale  Battista Orsini.

La imponente facciata della Chiesa di S. Maria di Farfa e impreziosita da un portale in marmo bianco, sovrastato da una lunetta ogivale, in cui e ritratta  la  Vergine  col Bambino. E’ un anticipo dell’arte  che  ammireremo  nel tempio: affreschi, altare maggiore intarsiato di marmi, colonne, soffitto  a cassettoni.

 

 

NOVEMBRE

Il  Campanile  di Santa Maria in Vescovio, l’antica cattedrale  dei  Sabini, diffuse nel tempo la voce delle sue campane ad unire in uno slancio di  fede tutti i credenti dell’ubertosa Regione.

La  Chiesa  di S. Francesco a Collebaccaro dove riposa  il  grande  baritono Mattia  Battistini con la consorte. Fatta costruire dal cantante  e  immersa nei silenzi della valle, vegliata da svettanti cipressi.

 

DICEMBRE

Imponente come un faro luminoso, si erge il campanile della parrocchiale  di S. Michele Arcangelo di Greccio ad illuminare la valle, mentre,  silenziose,  scendono le tenebre ad avvolgere uomini e cose.

Incorniciato dal verde cupo dei lecci, biancheggia l’eremo di Greccio,  dove S. Francesco, nel 1223, realizzo il primo Presepio plastico, con la partecipazione dei popolani del paese. La grotta della Natività trasmette al visitatore una emozione singolare. Papa Giovanni Paolo II, nella sua visita al  santuario, vi si raccolse in preghiera, meditabondo ed assorto.

 

 

 

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