05-04-07
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Il
fiume Càntaro nei pressi dell’antico mulino. Scorre tacito e lento fra una
fólta vegetazione. Una scritta della vicina villa ammonisce con i versi
danteschi: “Pensa che questo dì mai non aggiorna” (Divina Commedia,
Purgatorio, XII, 84). |
Colle di Lesta. Fra querce centenarie una lapide ricorda la prima
battaglia del Risorgimento Italiano. La natura segue i suoi ritmi, l’uomo
affida al ricordo i suoi eventi di pace e di guerra.
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Le gole del Velino
viste da Vallemare. Vi si snoda la Salaria, realizzazione remota,
espressione del desiderio dell’uomo di comunicare fra regione e regione. |
Il lago di Paterno,
nella immobilità delle acque, riflette i ruderi austeri che, sul pendìo
del monte, emergono fra la fólta vegetazione. Il luogo emana un fascino
particolare non solo per la importanza archeologica ma anche per la
bellezza naturale. |
L’abbazìa si S.
Pastore, sotto la neve, posa nel silenzio, memore del suo passato
glorioso. Gli ambienti spaziosi, le mura vetuste narrano ancora al
visitatore le molteplici vicende di un tempo lontano. |
Una visione totale
della città di Rieti da Fonte Colombo. All’originario nucleo urbano si è
aggiunta la nuova parte della città che si espande nella Piana di
Campoloniano, il cui nome deriva da Lugnano, suggestivo paese sulle falde
del Terminillo. |
Due cime aguzze del
Terminillo appaiono nello sfondo dell’immagine: in primo piano, prati e
declivii, attutiscono le asperità di quel paesaggio lontano. |
Il Terminillo da
Leonessa. Percorrendo la Vallonina, mentre l’occhio gode immagini di rara
bellezza l’animo, di fronte a tanta grandezza, avverte la pochezza della
umana fragilità. |
Un aspetto del
Terminillo: in primo piano un cespo di stecchi, in fondo rocce ruvide e
scabre. Anche in quelle condizioni precarie, la vita si afferma come
evento meraviglioso. |
Il Velino a Natale
nei pressi del ponte Romano. Gli alberi in un barbaglio di luce sembrano
voler partecipare alla festa sincera dei cuori. |
Il fiume Velino e la
cinta muraria della città sotto una cóltre lieve di neve. Il manto bianco
alleggerisce le cose, conferendo ad esse l’aspetto di una realtà sfuggente
e misteriosa. |
Il lago del Salto silenzioso, fra giogaie di monti. I
paesi, all’intorno, facendo corona sembrano godere di quella vista felice.
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Il
lago del Turano dal Santuario di S. Anatolia a Castel di Tora. L’atmosfera
circostante ovattata di silenzio e di pace, concede all’animo momenti di
grata intimità.
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